I liquori artigianali sono delle bevande alcoliche che si ottengono dalla filtrazione o dall’infusione di erbe, frutta, spezie o altri ingredienti naturali. Prodotti attraverso metodi tradizionali, seguono ricette antiche o originali che ne esaltano il sapore e l’aroma. Questi liquori sono, infatti, particolarmente apprezzati dagli intenditori e dagli amanti delle bevande di qualità, che ne sanno riconoscere le differenze rispetto ai liquori industriali, spesso più artificiali e standardizzati.
Ma qual è il metodo corretto per degustare un liquore artigianale? Quali sono i consigli e i suggerimenti per apprezzarlo al meglio? In questo articolo vi proponiamo una guida pratica su come apprezzare il gusto di queste particolari bevande alcoliche naturali d’eccellenza senza commettere errori. Vi basterà seguire le nostre indicazioni, nate dall’esperienza che da sempre ci permette di creare liquori artigianali di altissimo livello qualitativo, con ingredienti selezionati e ricette esclusive. L’intento è quello di fornirvi alcuni suggerimenti per rendere la vostra esperienza gustativa più ricca e piacevole e apprezzare ancora di più sia i nostri prodotti unici nel suo genere, sia qualsiasi altra bevanda alcolica di qualità possiate avere a vostra disposizione.
Le basi per una degustazione corretta
Vediamo insieme, qui di seguito, quali sono gli aspetti fondanti per vivere nel migliore dei modi l’esperienza sensoriale della degustazione dei liquori artigianali. I primi fattori da cui non si può prescindere sono la “temperatura” e il tipo di “bicchiere” che useremo.
La temperatura nella degustazione dei liquori artigianali
La temperatura è un fattore importante nella degustazione dei liquori artigianali, perché influisce sulle sensazioni olfattive e gustative. In generale, i liquori artigianali si bevono freddi, ma non ghiacciati. Una temperatura troppo bassa, infatti, potrebbe anestetizzare le papille gustative e nascondere le sfumature aromatiche del liquore. Una temperatura troppo alta, al contrario, potrebbe esaltare in modo eccessivo l’alcolicità e rendere il liquore troppo aggressivo al palato.
La temperatura ideale varia a seconda del tipo di liquore, ma si può dire che si aggira tra i 6°C e i 12°C. Per ottenerla, si può mettere il liquore in frigorifero per qualche ora prima di servirlo, oppure usare dei bicchieri raffreddati in freezer. Si sconsiglia, invece, di usare il ghiaccio, perché potrebbe diluire il liquore e alterarne il sapore.
Il bicchiere: lo scrigno dei sapori e degli aromi
Il bicchiere è un altro elemento fondamentale nella degustazione dei liquori artigianali, perché ne condiziona la percezione visiva, olfattiva e gustativa. Il bicchiere ideale per i liquori artigianali è quello a tulipano, ovvero un bicchiere con una base larga e una parte superiore stretta e leggermente incurvata. Questo tipo di bicchiere permette di osservare bene il colore e la limpidezza del liquore, di concentrare e convogliare gli aromi verso il naso e di distribuire il liquore in modo uniforme sulla lingua.
Il bicchiere, inoltre, va riempito per un terzo circa, per lasciare spazio agli aromi e per evitare di bere troppo in fretta. Deve essere tenuto per il gambo, per non scaldare il liquore con le mani. Infine, va portato lentamente al naso, per cogliere anche da un punto di vista olfattivo gli aromi del liquore prima di assaggiarlo.
Tutti gli aspetti sensoriali che abbiamo qui solo sfiorato, parlando del bicchiere, hanno un ruolo individuale e complessivo, che ora tratteremo in dettaglio.
I punti essenziali della degustazione
La degustazione di un liquore artigianale si compone principalmente di tre fasi legati ad altrettanti aspetti sensoriali: la vista, l’olfatto e il gusto. Vediamo in dettaglio quali sono i punti essenziali in ognuna di queste fasi.
L’importanza della “vista” nella degustazione
La prima cosa da fare è osservare il colore del liquore, che può variare da trasparente a scuro, a seconda degli ingredienti usati e del processo di produzione. Il colore ci può dare delle informazioni sulla tipologia del liquore, sulla sua gradazione alcolica e sul grado di invecchiamento. In generale, i liquori più chiari sono più leggeri e freschi, mentre quelli più scuri sono più intensi e corposi. I liquori invecchiati tendono ad assumere tonalità ambrate o brune, dovute all’ossidazione e alla “caramellizzazione” degli zuccheri.
Oltre al colore, bisogna osservare anche la limpidezza e la brillantezza del liquore, che devono essere elevate. Un liquore torbido oppure opaco può indicare una cattiva conservazione o una possibile contaminazione. Un liquore brillante, che riflette la luce, mostra invece la sua qualità.
Bisogna, inoltre, osservare anche la consistenza del liquore, che si può valutare facendo ruotare il bicchiere e osservando le gocce che scendono lungo le pareti. Queste gocce si chiamano “lacrime” o “gambe” e indicano la densità e la viscosità del liquore. Più le lacrime sono numerose e lente a scendere, più il liquore è denso e viscoso. La densità dipende dalla quantità di zuccheri presenti nel liquore, mentre la viscosità dipende dalla quantità di alcol. Un liquore denso e viscoso avrà un sapore più dolce e persistente.
L’olfatto: un canale indispensabile per apprezzare l’aroma
La seconda fase della degustazione è quella olfattiva, e consiste quindi nel percepire gli aromi del liquore attraverso questo canale sensoriale. Per ottenere questo risultato, bisogna avvicinare il bicchiere al naso e inspirare profondamente, senza agitare il liquore. È importante, tuttavia, conoscere bene gli aromi, che si possono dividere in tre categorie: primari, secondari e terziari.
Gli aromi primari sono quelli derivati dagli ingredienti usati per produrre il liquore, come le erbe, la frutta, le spezie o i fiori. Sono gli aromi più facilmente riconoscibili e caratteristici di ogni liquore.
Gli aromi secondari sono quelli derivati dal processo di produzione del liquore, come la filtrazione o l’infusione. Sono gli aromi che conferiscono al liquore la sua personalità e la sua complessità.
Gli aromi terziari sono quelli derivati dal processo di invecchiamento del liquore, come il legno delle botti o le reazioni chimiche che avvengono nel tempo. Sono gli aromi più fini e delicati, che arricchiscono il bouquet fragrante del liquore.
Ogni liquore ha un suo profilo aromatico, che dipende dalla combinazione degli aromi delle tre categorie. Il profilo aromatico può essere più o meno intenso, ampio, armonico e persistente. Un buon liquore artigianale deve avere un profilo aromatico prima di tutto intenso, che nella degustazione si percepisce chiaramente, poi ampio, che offre una varietà di sfumature, armonico, che non presenta contrasti o dissonanze, e infine persistente, ovvero in grado di permanere a lungo nel naso.
Il gusto: la chiave che apre le porte all’intensità del liquore
La terza e ultima fase della degustazione dei liquori è quella gustativa, che consiste nell’assaggio vero e proprio. Per fare questo, bisogna portare il bicchiere alla bocca e sorseggiare una piccola quantità di liquore, facendola scorrere lentamente sulla lingua e sul palato. Il gusto si può valutare in base a quattro parametri: dolcezza, acidità, amarezza e sapidità. Vediamole nel dettaglio:
- La dolcezza è data dalla presenza di zuccheri nel liquore, che conferiscono una sensazione piacevole e rotonda; si percepisce soprattutto sulla punta della lingua.
- L’acidità è data dalla presenza di acidi nel liquore, che attribuiscono una sensazione fresca e vivace; si percepisce soprattutto sui lati della lingua.
- L’amarezza è data dalla presenza di sostanze amare nel liquore, come i tannini o l’alcol, che accordano una sensazione secca e aspra; si percepisce soprattutto sul retro della lingua.
- La sapidità è data dalla presenza di sali minerali nel liquore, che aggiungono una sensazione salata e minerale; si percepisce soprattutto sul centro della lingua.
Ogni liquore ha un suo equilibrio che si snoda tra i quattro parametri del gusto, e che dipende dalla ricetta e dalla gradazione alcolica. Un buon liquore artigianale deve avere un equilibrio armonico tra dolcezza, acidità, amarezza e sapidità, senza che nessuno di questi aspetti prevalga sugli altri.
Oltre ai quattro parametri del gusto, bisogna valutare anche la struttura, la morbidezza e la persistenza del liquore, che possiamo riassumere in questo modo:
- La struttura è data dalla densità e dalla viscosità del liquore, che aggiungono una sensazione di corpo e di consistenza; un liquore strutturato ha una maggiore presenza in bocca e una maggiore complessità
- La morbidezza è data dalla presenza di alcol nel liquore, che dà una sensazione di calore e di pienezza; un liquore morbido ha una gradazione alcolica adeguata e non brucia la bocca.
- La persistenza è data dalla durata del sapore del liquore in bocca, dopo averlo inghiottito; un liquore persistente ha un sapore intenso e duraturo, che lascia un ricordo gradevole.
La percezione retrolfattiva
Il gusto dei liquori artigianali è molto soggettivo e dipende dalle preferenze personali di ogni degustatore. Tuttavia, si può dire che un buon liquore artigianale è quello che ha un equilibrio tra i diversi elementi gustativi e che ha una persistenza aromatica lunga e piacevole.
La percezione sensoriale retrolfattiva è il senso che ci permette di percepire gli aromi dei liquori artigianali anche dopo averli ingeriti, attraverso la cavità nasale posteriore. Per esercitare la retro olfazione, bisogna espirare lentamente dal naso dopo aver inghiottito il liquore, cercando di cogliere le sensazioni olfattive che rimangono in bocca. La percezione retrolfattiva è importante perché ci permette di apprezzare la complessità e la ricchezza degli aromi dei liquori artigianali e di valutare la loro qualità.
I nostri consigli per una corretta degustazione
Per avere un’esperienza gustativa che vada oltre la mera assunzione del liquore ma che trasporti qualunque appassionato in una vera e propria esperienza sensoriale, vogliamo infine fornirvi alcuni consigli e suggerimenti che vi aiuteranno ad apprezzare ancora di più i nostri liquori artigianali:
- Scegliete il liquore artigianale Alma De Lux più adatto al vostro palato e al particolare momento della giornata. Per esempio, il nostro Cigarro, liquore al Sigaro Cubano, oltre che prestarsi perfettamente come digestivo dopo una cena a base di carni rosse, si abbina ad altre bevande alcoliche come brandy e cognac, e ovviamente a un buon sigaro.
- Abbinate il liquore artigianale con il cibo giusto, per creare un contrasto o una complementarità di sapori. Per esempio, il nostro liquore Piennolo, basato sull’omonimo pomodorino, si sposa perfettamente con piatti a base di pesce, pasta fresca o formaggi di media stagionatura, mentre un liquore come quello al frutto della passione è il perfetto abbinamento ai dolci come torte alla frutta e gelati, ma anche ad alcuni formaggi a pasta morbida come la robiola.
- Servite il liquore artigianale nel modo giusto, usando il bicchiere adeguato e rispettando la temperatura consigliata. Per esempio, un liquore cremoso può essere servito in un bicchiere a calice o a coppa, mentre un liquore alla frutta può essere servito in un bicchiere a tulipano o a flute.
- Degustate il liquore artigianale con calma e attenzione, seguendo le fasi descritte in questa guida. Per esempio, osservare il colore e la limpidezza del liquore, annusare gli aromi primari, secondari e terziari del liquore, assaggiare il sapore dolce, acido, amaro e salato del liquore, espirare gli aromi residui del liquore.
La degustazione dei liquori artigianali è un’arte che richiede attenzione, curiosità e sensibilità. Seguendo le fasi che coinvolgono la vista, l’olfatto e il gusto, si possono scoprire le caratteristiche e le qualità di ogni liquore artigianale, apprezzandone il sapore e l’aroma. I nostri liquori artigianali sono bevande preziose e raffinate, che meritano di essere gustate con calma e rispetto.
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